Gallery0

Magazine

News

Jan Fabre

Joanna De Vos e Melania Rossi



“Spiritual Guards” è un invito ad intraprendere, insieme a Jan Fabre, un viaggio che attraversa la città di Firenze, da Forte di Belvedere, a Piazza della Signoria, a Palazzo Vecchio. Una mostra che permette di vivere l’arte contemporanea pur mantenendo continui riferimenti alla storia della città, alla storia dell’arte e al vissuto personale di ognuno di noi. È un invito ad entrare in contatto con le varie sfaccettature dell’umana esistenza. Jan Fabre ha accettato la sfida di unire il proprio mondo a questi luoghi storici e a tutti i ricordi ad essi associati; nell’accettare ha dimostrato che la vera lotta per la sopravvivenza equivale, in realtà, alla volontà di mantenere alto lo spirito. È solo grazie a questa consapevolezza in continuo movimento che il passato può rimanere attuale e divenire simbolo di una vita vissuta profondamente; solo così la storia può essere tradotta in un linguaggio contemporaneo. Il linguaggio di Fabre fa ricorso a materiali diversi e riunisce in sé arti visive, teatro e letteratura in un mondo popolato da corpi spirituali, in equilibrio tra gli opposti che definiscono la naturale esistenza..

È un sacro dovere analizzare e liberare il corpo.
Nel teatro e nelle arti visive.
Il mio catechismo: l’arte è il Padre
la bellezza è il Figlio
e la libertà è lo Spirito Santo.
Jan Fabre, Anversa, 10 dicembre 1983

Il corpo è un involucro. Viviamo all’interno di un paradosso, tra la vita e la morte, tra la carne e lo scheletro, tra il restare immobili e l’essere sempre in cammino. Jan Fabre vuole rappresentare tale paradosso costituito da presenza e assenza. Vuole mostrare ogni aspetto, ogni versante, ogni lato dell’esistente e fa ricorso al movimento strisciante dello scarabeo e del verme, che diventano simboli e guide, lungo tutto il percorso che porta sull’“altro lato”. Il loro viaggio è un viaggio verso il tempo dello spirito.

Un guardiano spirituale è un simbolo del pensiero
e del movimento oltre i confini.
Un guardiano spirituale mira a dimostrare
che l’accettazione del cambiamento è una virtù.
Un guardiano spirituale vuole compensare la gravità
dell’esistenza.
Un guardiano spirituale tende a proteggere l’intenzione
profonda del vivere.
Un guardiano spirituale desidera lasciare una traccia
ed essere presente.
Un guardiano spirituale vive tra il suo essere armato
e disarmato allo stesso tempo.
Un guardiano spirituale mantiene il potere
dell’immaginazione

Jan Fabre lo è e ha il coraggio di mostrarsi. Prende tutto seriamente ma non tragicamente. È in missione e, seguendo un percorso di espressione del sé attraverso l’arte, invita il pubblico a rovesciare il proprio mondo. Con una filosofia che va oltre il senso comune, Fabre è un anarchico nel senso più antico del termine, è colui che sceglie di creare un percorso e lasciare una traccia.
È un inventore, un istigatore, un guardiano spirituale. Cosa ci fa andare avanti? Perché cerchiamo connessioni e resistiamo a far finire le cose? Guidati da Spiritual Guards possiamo estendere e trascendere lo spazio e il tempo, perché l’arte ci permette di vivere realtà alternative, ci conduce ad uno stato di sospensione. L’altro lato è interessante proprio nel suo essere altro. Ciò che l’artista fa è consentirci di calcare intensamente e celebrare tutte le deviazioni del nostro cammino. Jan Fabre, che si autoproclama “cavaliere della disperazione” e “guerriero della bellezza”, trasforma la lotta dell’uomo in un campo di battaglia dall’immaginazione illimitata..

 

Jan Fabre. Spiritual Guards
Firenze   Piazza della Signoria e Palazzo Vecchio, 15 aprile – 2 ottobre - Forte di Belvedere, 14 maggio – 2 ottobre
A cura di Joanna De Vos e Melania Rossi