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Marco Bagnoli
Dopopaesaggio Spazio sociale e ambiente naturale nell'arte contemporanea
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Dopopaesaggio -

 

Devo constatare che non c'è stata la disputa del giorno dopo
in parole paraboliche del Bernardo Trevisano.
Infatti la mongolfiera non si è alzata nel cielo tra Chimica ed Alchimia - e
la Grazia Marchianò - non ha ascoltato tra il nome e la forma
Né due punti sono mancati di colore, sul muro che chiude la cinta del Castello. E -
dunque i due vasi hanno suonato...(non hanno suonato) nel profondo sotto la volta, nella stanza ipogeica.
La rana non ha cantato nel sono-vasoro.
E nessuno in quel canto si è abituato lentamente alla luce di quel vaso - Soprattutto non abbiamo camminato insieme
il passo misterioso a promenade e a Songs Beckett's - e neppure
l'abbiamo fatto verso l'albero millenario.
Alla Cappella dei Pazzi non abbiamo visto il bosco in movimento, né apparire file d'alberi : sopra il fulmine sotto la terra.
La Yourcenaire non-ha mai scritto per noi il dialogo nella palude -
nella forma di un teatro orientale.
Ed il canneto non è salito in alto e la fontana non ha
pianto in basso i profili dell'est e dell'ovest
all'acqua porta.
Nessuno ha mai visto girare il baricentro nello spazio per tempo - come
del resto nessuno si è mai specchiato nella Jauna Coeli,
al Locus Solus. E' evidente che i rischi del vecchio e del giovane non hanno girato per ottenere
un' ombra nel cortile perduto della
fortezza Firenze. Infatti non siamo
quì per un giardino, poiché come non dissi :
- il giardino è il giardino -
Il giardino non è un giardino: Il giardino è ovunque. Il giardino non c'è -

 

     Marco Bagnoli - Dopopaesaggio - Firenze 1996 / 07, frammento.
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