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British Pavilion
Sarah Lucas "I Scream Daddio"
Sarah Lucas "I Scream Daddio"

 
Sarah Lucas Sarah Lucas British Pavilion at the Venice Art Biennale


La personale di Sarah Lucas al Padiglione britannico è imperniata su un ampio insieme di lavori inediti, realizzati appositamente. Le opere, che spaziano dalla dimensione domestica a quella monumentale, riprendono – reinventandoli – i temi che costituiscono ormai la cifra distintiva dell’arte prepotentemente irriverente di Lucas : il genere, la morte, il sesso e le allusioni presenti negli oggetti di uso quotidiano. In tutto questo insieme di lavori, il corpo – visto nella sua dimensione sessuale, maestosa e teatrale – resta un punto di riferimento fondamentale attraverso cui l’artista continua ad affrontare temi centrali con la sua consueta arguzia. “L’umorismo”, ha osservato, “consiste nel superare le contraddizioni prodotte per convenzione. Fino a un certo punto l’umorismo e la serietà sono intercambiabili. Altrimenti non sarebbe divertente. O devastante”.

Sarah Lucas

E’ iniziato con un uovo

La mia concezione complessiva della mostra è che dovrebbe avere l’aspetto di un dessert. Un dolcetto.

Precisamente, Isole Gallegianti, Îles Flottantes nella ricetta francese, con le donne, le mie Muse nel ruolo delle meringhe e Maradona (Mano di Dio), in quello del capo Popsicle.

Le sculture sono posizionate in un mare di crema pasticciera. Créme Anglaise in altre parole. Questo è uno dei compiti del giallo. L’altra sua missione è di inondare il padiglione con la luce del sole e metter tutti di buon umore. Tuttavia, la prova del budino sta nel mangiarlo.

Pois

Avevo pensato di includere la bandiera inglese da qualche parte nella mostra, come fai quando reppresenti la Gran Bretagna. Ho considerato una versione in giallo per il plinto basso di Sadie pensando che assomiglia incredibilmente alla Britannia in quella posa. Poi l’ho bocciata. Una complicazione di cui lei, in quanto scultura, non ha proprio bisogno. Spot Painting, d’altra parte, è un perfetto emblema inglese. Anche Washing Machine Fried Egg funziona come una singola Spot scultura.

Bionde

Le sigarette, nel caso ve lo state chiedendo, sono per lo più un titillare. Che è una delicata stimolazione di tipo sessuale. Certamente la sigaretta è una cosa molto fine di per sé, fumata o altro. Io ho un debole per quelle con la punta marrone. In questo caso vanno bene con i mobili di legno marrone e il gesso bianco delle donne. Mi pare che aggiungano un’aria irriverente, noncurante. Fare qualcosa, ma non fare troppo – proprio come l’atto di fumare in sé. E, parlando del riflettere, somiglia a quel momento in cui uno accende e contempla l’oggetto nella mano.

Se per caso sei una di quelle persone che sente che le sculture sarebbero state migliori senza le sigarette, beh, le ho messe li anche per te.

Gatti


A un certo punto della mia vita ho pensato che fosse ora di avere un gatto per casa. Quindi ne ho improvvisato uno di fil di ferro, collant e imbottitura.

Fil di ferro regolabile all’infinito. Questa è l’unica attenzione che richiedono, i miei gatti, un cambio di attitudine di tanto in tanto.

Dove c’è luce c’è buio. Ho pensato a gatti neri per Venezia. I gatti neri incarnano mistero, superstizione e ombra. Grossi gatti egizi.

Concreto (Cemento)

Chiunque visiti il museo Sir John Soane a Londra ha un incontro con un Pervertito Classico, e lo sa.

La stanza gialla è incredibile, è un giallo davvero speciale. E poi ci sono gli oggetti. Questi non sono assolutamente ammassati o buttati li, ma ad ogni oggetto è dato ciò che gli spetta in un modo piuttosto particolare. Qui stiamo anche cercando di mettere molti oggetti in uno spazio piuttosto piccolo. I Tit Cats non stavano ricevendo ciò che gli spettava ed erano rimasti come emarginati. Mi sono ricordata i blocchi di cemento che ci eravamo comodamente portati con noi, senza i quali non andremmo mai da nessuna parte – un pallet di blocchi di cemento (che pesa una tonnellata) torna sempre utile e sono molto versatili. E questo è stato il momento di tirare fuori i blocchi di cemento e metterci sopra un gatto, un pezzo brillante della Perversione Classica di John Soane. Sono davvero contenta stia prendendo forma un po’ alla maniera di Soane! Quella è stata una aspirazione – ed è incredibile quante aspirazioni si realizzano quando metti insieme una mostra, quando le cose funzionano bene.

Giallo

Crema Intenso era allettante per me, in parte perché era chiamato crema Intenso. Ho prnsato che fosse una nozione talmente bella, e avevo già l’idea di chiamare la mostra I SCREAM DADDIO, quindi la cremosità sembrava calzare a pennello.

In relazione a quello mi piaceva il Coppa d’Oro: pensavo che se Maradona fosse stato un colore forse sarebbe dovuto essere rosa – che sembrava una cosa molto alla Franz West – ma non mi dispiaceva perché amo mo9lto Franz. Tutta questa storia di dipingere le sculture è stata ispirata molto a Franz in un certo senso. Ma ho scelto il Crema Intenso, e il Coppa d’Oro, senza alcuna confidenza all’inizio, e poi ho deciso che forse tutta la mostra doveva essere gialla – non so quando questo sia capitato – e che aveva senso quindi scegliere altri gialli. Ho comunque pensato che fosse un po’ azzardato, e soprattutto che Maradona potrebbe scomparire li in mezzo. Cosa che ovviamente non fa, o se lo fa in parte, è una cosa sublime.


Sarah Lucas Sarah Lucas British Pavilion at the Venice Art Biennale

 

Curator : Richard Riley
Commissioner: British Council