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Forte Belvedere, Firenze
Nico Vascellari
MELMA

 
Nico Vascellari Nico Vascellari, Melma. Forte Belvedere Firenze, 2023 ph. Mattia Zoppelaro


MELMA
Nico Vascellari
a cura di Sergio Risaliti

La Melma è una materia primordiale, qualcosa che cela la vista e proietta sull’ignoto, inteso sia come mondo interiore sia come tensione verso l’esterno. Ho sempre parlato dell’arte come una pesca a mani nude nel fango, dove è possibile trovare ciò che non conosci ma che tenti di riconoscere.

La melma richiama per ognuno di noi qualcosa di pasticciato, paludoso, magmatico e merdoso ma rimanda anche ad alcune mitologie per le quali tanto la foschia quanto la melma sono portali che permettono l’accesso al magico e al misterioso.

La melma è in antitesi con tutta quella ricerca di una vita fuori dal nostro pianeta, verso le stelle e le altre costellazioni.
Non ci curiamo della nostra oresenza sulla Terra e cerchiamo già la soluzione da un'altra parte.
Nascondiamo il caos, non scaviamo nella melma ma la proiettiamo da un'altra parte.

Tutti i miei primi lavori avevano a che fare con lo sguardo e la relazione con il pubblico.
Chiudevo a chiave le persone nei musei o nelle gallerie e le costringevo a guardare dalle finestre o dalle porte quello che io facevo nelle strade, nel tentativo di intercettare e avere a che fare con un pubblico diverso dagli addetti ai lavori, che condividevano già una proprietà di linguaggio.
Trovo, infatti, che nel momento in cui l'arte viene resa linguaggio perda qualcosa.

Il grosso problema del sistema artistico è che da molto tempo l'arte viene relegata a una letture prevalentemente simbolica.
Il simbolismo e la metafora sono sicuramente importanti, ma esiste qualcosa che travalica tutto ciò ed è l'arte intesa come relazione con il prossimo, andare oltre il linguaggio o il possibile significato.

Chiedersi "cosa significa?" è già la morte dell'opera. Quando per la prima volta a otto anni ho visto i quadri di Ligabue non me ne poteva fregare di meno di cosa volessero significare. Ero tramortito da qualcosa che era già dentro di me e l'arte l'aveva tirata fuori...
Melma...l'arte è questo per me.

Nico VascellariNico Vascellari, VIT, 2020. HD Video, 12’ 37’’. Courtesy l’artista. Forte Belvedere Firenze, 2023


Che fare? Appunti sparsi.

Un cane abbaia di fronte ad un corpo in fiamme ai piedi
di un monumento equestre.
Alessia al bar fischia imitando gli uccelli.

Quale mondo davvero osservo? In questo momento in
cui anche l'ideologia (o la parvenza di tale) diventa
sistematicamente materia di studio per strategie di
marketing, solo perdersi sempre essere una forma di
resistenza. Sentirsi un infinit
di cose contemporaneamente.

Non solo ciò che faccio ma soprattutto ciò che decido di
non fare determina chi sono.
Un pagliaccio torturato.
No No No No No No No No

Seppelliscimi dentro di te quando mi ucciderai.
Non lasciare che ci trovino, Orso.

M.F.U.
La musica ci verr in aiuto.
No spiritual Surrender.
Liberi dalla ragnatela.

Lungo i cavi elettrici.
Lunghi tubi delle fognature.
Occhi spenti. Menti Vuote.
Apatia. Sconfitta. Solitudine.
Lavoro Casa Scuola Divise Bandiere Simboli Soldati
Maestri Capisquadra.
La strada coperta d'ombra.
Tenendo la coperta dello serenit.
Dita Amore Rimpianto.

Dopo aver passato la sera parlando tra le altre cose
del ronzio degli insetti, tornando verso la camera
ai margini della foresta, una lepre corse a lungo
zigzagando di fronte ai fari dell'auto.
Non esistono i regni solo incontri.

La paura costantemente indotta per eliminare la reazione.
La rivolta. Riscoprire la notte.
Bu. Jo.
La notte negli occhi di Boooooo.

Falena. Noctiluca.
Ascolto un'ombra.

Dopo questo sogno so per certo che non avrò mai il
coraggio di baciarti.

Con Giulio Abbiamo costruito un acrocchio per poter
vedere
gli animali di notte nella foresta.
sicuramente una delle attivit che preferisco.

Tornare indietro e fare un nuovo patto con il mondo.

Digrignare i denti dietro una porta chiusa.
Dal buco di quella mano si guarda attraverso come da
quello della serratura.

Imporsi di guardare solo tra i presenti
Riconoscenza assoluta. Alleanza totale.
Grazie.

Fioretto. Fioretti.

VS/ Vascellari Studio / Vascellari Speaks.
Party Organs of Vascellari Studio

E adesso musica.

Fare!

Nico VascellariNico Vascellari. Melma. Installation view della mostra, Forte Belvedere Firenze, 2023 Ph. Ela Bialkowska OKNO studio


VS#0
(01.23-06.23)

Note
Falena è un giuramento simbolico al Sole e al suo significato nella storia.
Stella attorno a cui gravita il sistema di pianeti di cui fa parte anche la Terra, come simbolo di energia e luminosità fu attribuito al nome di dei e re della cultura egizia fino alla Roma antica. Da personaggio delle favole di Fedro a riferimento all'interno di canzoni come Il Giorno Del Sole dei Negazione, ha plasmato con la sua presenza naturale e simbolica la cultura dell'intera umanità.
Si interroga su una dicotomia che appartiene all'insetto notturno che ama la luminosità: la notte e il giorno, la luce e il buio, la vita e la morte. Le falci, oltre a simboleggiare il trapasso, chiamano il causa l'evoluzione tecnologica della pratica agricola iniziata già nel Paleolitico e alimentata dalla luce del sole.
Simbolo del lavoro, l'attrezzo manuale ormai vernacolare e dotato di una lama tagliente e curva, porta con sé l'immaginario storico e politico legato al movimento operaio e alle sue lotte, poi tradottosi in simbolo condiviso dalle organizzazioni socialiste, comuniste e socialdemocratiche.
Ulteriori riferimenti vicini all'opera sono letterari e legati all'approfondimento e studio di riti e tradizioni con sfumature magiche e spirituali. Le note sul Ramo d'oro di Fraser di Ludwig Wittgenstein oppongono attraverso una serie di postille il pensiero razionalizzante dell'antropologo scozzese a quello del filosofo austriaco che coglie l'energia del sapore complesso di cogliere queste realtà inafferrabili. Nel 2023 Falena è entrato a far parte delle collezioni pubbliche di due importanti istituzioni italiane: MAXXI: Museo Nazionale delle arti del XXIII secolo, Roma e Triennale Milano.

Nico VascellariNico Vascellari, Falena, 2022, alluminio , foglia di ottone, oro, 250x250x50cm, Ph. Giorgio Benni.


* Il primo evento organizzato era una sorta di grande DJ set. Più che un DJ set era un grande playlist con gruppi che in qualche modo avevano o hanno influenzato il mio percorso e il tutto era pensato come se dovesse essere una sorta di festa da ballo performativa. Nella prima stanza c'erano vestiti ed accessori fatti con nulla, con scampoli che avevo comprato in un negozio di tessuti, le persone potevano metterseli addosso. Nella seconda stanza c'erano solo delle palline di nastro adesivo che si attaccavano inevitabilmente alle scarpe delle persone e nella terza c'erano alcuni palloncini e altra spazzatura.
E quella che avrebbe dovuto essere una festa da ballo performativa si rivelò essere una sorta di festa delle medie, con tutte le persone da una parte e nessuno che faceva niente dall'altra. Sai quando sei in quell'età di mezzo in cui non sai bene, come devi comportarti? Perché da una parte sei più grande di un bambino ma sei troppo piccolo per fare le cose degli adulti. Ecco, c'era quello stesso tipo di imbarazzo di chi non sapeva bene cosa fare. E però era pieno, pieno di gente.

Nico VascellariNico Vascellari, Uroboro, 2022, Fondazione Pino Pascali Ph. Marino Colucci


° Nation of Ulysses è stata una band seminale di Washington all'inizio degli anni Novanta. Sebbene siano scomparsi nell'oscurità, hanno generato innumerevoli imitatori di bassa lega che hanno cercato di appropriarsi del loro aspetto, del loro linguaggio, del loro suono e della loro presentazione per fare carriera. Questi imitatori da quattro soldi non riescono a capire che la Nation of Ulysses traeva il suo impressionante potere dal suo impegno incrollabile per la secessione e la distruzione, e non per la banale e insignificante ricerca di fama e ricchezza. I.N.O.U. sono probabilmente l'evoluzione più importante che ha interessato la musica dai tempi dell'elettrificazione, perché sono stati i primi ad articolare gli intenti attraverso manifesti scritti e istionismi da palcoscenico, confutando la tradizionale politica del rock'n'roll di atteggiarsi a ribelli scimmiottando i valori della cultura madre.
Ulysses Speaks è una fanzine realizzata nei primi anni '90 dai membri della band Nation of Ulysses per comunicare le loro idee ai giovani. Scritta in uno stile paranoico simile alle note di copertina dei loro album, la fanzine si definiva "l'organo di partito della Nation of Ulysses; l'accompagnamento visivo della Soundtrack to the Revolution". Nation of Ulysses
(Primavera 1988 - Autunno 1992)
Ian Svenonius - voce
Steve Kroner - chitarra
Tim Green - chitarra
Steve Gamboa - basso
James Canty - batteria.

Claudia LosiMaelstrom Of Evil, 2023. Bronzo, 30 x 21 x 42 cm. Courtesy l’artista.


 

Nico Vascellari
MELMA
a cura di Sergio Risaliti
Forte Belvedere, Firenze 24 giugno – 8 ottobre 2023
Site Nico Vascellari
@ 2023 Artext

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