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Padiglione della Svizzera
Incidental Space

 
Padiglione della Svizzerai Christian Kerez, Incidental Space, Installation View, Photo by Keystone/Gaëtan Bally



Le sens du mystère, c'est d'être tout le temps dans l'équivoque, dans les double, triple aspects, des soupçons d'aspect (images dans images), formes qui vont être, ou qui le seront selon l'état d'esprit du regardeur. Toutes choses plus que suggestives, puisqu'elles apparaissent. Odilon Redon, À soi-même, journal (1867-1915), notes sur la vie, l'art et les artistes, Paris, 1922, p. 97

Una Biennale Architettura può essere più che un luogo per presentare e celebrare lo status quo della produzione architettonica. Il contesto eccezionale della Biennale Architettura e la separazione spaziale dal posto di lavoro consentono uno sguardo critico sulle condizioni produttive e lavorative di tutti i giorni. Malgrado le opportunità sempre più ampie offerte dalle nuove tecnologie, apparentemente negli ultimi anni il margine di autonomia creativa degli architetti si è fortemente ristretto a causa di regole sempre più vincolanti. Alla luce di questi presupposti, il formato dell’esposizione di architettura assume un’importanza crescente quale elemento di una prassi architettonica critica. Il fatto che lo spazio espositivo esista indipendentemente dalla realtà quotidiana dell’edilizia pubblica e privata viene riconosciuto e sfruttato come potenziale per riflettere e agire in maniera autonoma. In questo contesto l’autonomia non vuole essere autoreferenziale e fine a se stessa, ma piuttosto proteggere la deviazione e, in un mondo tecnicizzato la cui complessità non può più essere dominata dal singolo individuo, servire da premessa per l’affermazione di una nuova forma del essere in società. Nell’ambito del contributo svizzero alla Biennale Architettura 2016, il progetto «Incidental Space» dell’architetto Christian Kerez, concepito come una ricerca di base, intende quindi sondare le possibilità per pensare, costruire e vivere l’architettura in modo diverso, sia sul piano ideale che sotto il profilo tecnico.

Christian Kerez, Incidental Space Christian Kerez, Incidental Space, Installation View, Photo by Oliver Dubuis


All’inizio di questo percorso, Christian Kerez pone lo spazio architettonico come assioma: l’architettura tramite il medium architettura può essere specchio di se stessa. Seguendo questa filosofia, per l’esposizione nel Padiglione svizzero di Bruno Giacometti, Kerez ha previsto uno spazio come progetto architettonico. Questo spazio è un evento che si svolge in un determinato luogo e che lì dimostra la sua validità. Costituisce un’asserzione o una tesi autosufficiente e non rimanda a un altro spazio o a un movimento sovraordinato..

Il progetto esplora i limiti di ciò che oggi è possibile fare in architettura: come si può utilizzare il medium architettura per riflettere su uno spazio architettonico astratto e il più possibile complesso al tempo stesso? Com’è possibile al di là di tutto riprodurre – e produrre – spazi immaginari di questo genere?.


Christian Kerez, Incidental Space Christian Kerez, Incidental Space, Installation View, Photo by Oliver Dubuis


All’inizio di questo percorso, Christian Kerez pone lo spazio architettonico come assioma: l’architettura tramite il medium architettura può essere specchio di se stessa. Seguendo questa filosofia, per l’esposizione nel Padiglione svizzero di Bruno Giacometti, Kerez ha previsto uno spazio come progetto architettonico. Questo spazio è un evento che si svolge in un determinato luogo e che lì dimostra la sua validità. Costituisce un’asserzione o una tesi autosufficiente e non rimanda a un altro spazio o a un movimento sovraordinato.

Un obiettivo simile richiede una fase progettuale estranea all’intenzionalità dei paradigmi artistici. Un calco in gesso realizzato in maniera sperimentale funge da modello spaziale per occupare la Sala di Pittura del Padiglione svizzero a Venezia. Grazie all’abbinamento di processi di lavorazione manuale e digitale, con l’aiuto di diversi strumenti tecnici di trasposizione nasce uno spazio architettonico ricco di dettagli che si distingue per la massima complessità possibile. Questo spazio esiste contemporaneamente in diversi stati di aggregazione di una nuvola di dati che si condizionano a vicenda e insieme costituiscono «Incidental Space» come progetto. Oltre allo spazio architettonico costruito nella Sala di Pittura quale occasione per tale impresa, nella Sala di Scultura verranno presentati dei rendering di scansioni digitali – che in questo progetto non servono semplicemente da illustrazioni, ma da piani di costruzione – e dettagli fotografici corrispondenti del modello, in scala 1:1 rispetto allo spazio costruito. «Incidental Space» sovrasta lo spettatore con una molteplicità di chiavi di lettura, e quindi nella sua presenza materiale suscita una resistenza che stimola la riflessione.

Con il suo progetto, Christian Kerez dimostra come la rappresentazione dell’architettura può mutare la natura e le potenzialità dell’architettura stessa. La riuscita di «Incidental Space» in questo specifico momento è stata possibile solo grazie al ricorso alle più recenti tecnologie e a tutte le risorse disponibili, grazie ad approfondite ricerche di base e al know-how di un’ampia rete di collaboratori. Il progetto rispecchia positivamente il potenziale della produzione architettonica quale prassi interdisciplinare ad alto tasso tecnologico che si spinge oltre la materialità dell’edificio. La realtà odierna richiede uno scambio intenso tra il mondo della ricerca e gli studi di architettura, una collaborazione tra architetti, ingegneri, esperti del mondo dell’arte e specialisti della produzione digitale. L’architettura ha il compito di proporre spunti di riflessione e di inventarsi frontiere sempre nuove che modificano le prospettive sull’architettura e dell’architettura. In riferimento al titolo della Biennale di architettura 2016 curata da Alejandro Aravena, «Reporting from the Front», il progetto e l’esposizione «Incidental Space» non ci parlano di un fronte distante, ma invece trasferiscono e producono un fronte a Venezia.

 

Incidental Space
Padiglione della Svizzera alla 15. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia
Progetto di Christian Kerez
SSite   Prohelvetia
@ 2016 Artext

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