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Home Stage
Estonian Pavilion

 
Home StageHome Stage, Estonian Pavilion ©Kertin Vasser, Arvi Anderson

Home Stage
Marianne Krogh and architects Lundgaard & Tranberg Arkitekter

L’Estonian Centre for Architecture presenta la mostra “Home Stage” a cura di Aet Ader, Arvi Anderson, Mari Möldre (b210 Architects) per il Padiglione dell’Estonia alla 18. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.

Ospitata all'interno di un appartamento veneziano in affitto vicino all'uscita posteriore del complesso dell'Arsenale (indirizzo: Salizada Streta 96, Venezia), la mostra esplora la contraddizione tra lo spazio abitabile inteso come casa e come valore di scambio. Diversi performer estoni vivranno a turno all'interno dell'appartamento per un mese. Lo spazio diventa così sia casa che palcoscenico.

"Il padiglione estone prende vita in una durational performance, in cui le ordinarie mansioni domestiche e le discussioni, sia sceneggiate che non, hanno luogo sotto gli occhi del pubblico. L'attrice Paula Veidenbauma, che parteciperà al progetto, è curiosa di esplorare come temi legati all'invisibilità, come la cura, l'aggressività e la solitudine, interagiscano con l'ampia visibilità del settore immobiliare, che soprattutto a Venezia è guidato dall'iper-turismo e dalla gentrificazione".
— afferma Mari Möldre del team curatoriale.

Home StageHome Stage, Estonian Pavilion, living room and kitchen ©Kertin Vasser, Arvi Anderson

"Home Stage" riflette sulla dicotomia case e immobili, sogni e realtà, inquilini e proprietari, residenti e ospiti. La casa non è più solo da vivere: l'investimento e la speculazione sono diventati lo scopo principale di un numero sempre maggiore di abitazioni, mentre i prezzi degli immobili e degli affitti continuano a crescere. I centri urbani sono costituiti da case in cui l'abitare stesso è diventato superfluo. Molte abitazioni hanno proprietari ma non hanno occupanti, mentre altrove i residenti lottano per diventare proprietari. La stabilità della casa come spazio intimo, luogo della storia familiare e della biografia materiale, contrasta con la natura flessibile e temporanea degli immobili, delle logiche accelerate del mercato immobiliare. La casa diventa un prodotto usa e getta.

Con i suoi performer, il Padiglione dell'Estonia si sofferma su situazioni domestiche quasi grottesche, dove i sogni si scontrano con la realtà, i proprietari con gli inquilini, i venditori con gli acquirenti, l'intimità con l'alienazione. Ogni performance, della durata di 1 ora e 30 minuti, si svolgerà nell’arco della giornata nelle diverse stanze dell'appartamento. Alcune situazioni coinvolgeranno i visitatori, altre li spingeranno a godersi il riposo e gli ambienti domestici. I performer che ogni mese si alterneranno nell'appartamento, accoglieranno il pubblico dalla mattina al pomeriggio.

Home StageHome Stage, Estonian Pavilion, Living room and kitchen ©Kertin Vasser, Arvi Anderson

I curatori hanno progettato un percorso per i visitatori. Il viaggio inizia dalla strada, dove saranno posizionati quattro divani-sedute di legno per far attendere e riposare i visitatori prima di accedere all'appartamento. Entrando dal portone principale, si arriva a un corridoio, dove, durante i sei mesi, una parete bianca sarà dipinta ripetutamente da ogni performer. Il soggiorno e la cucina ospitano un cabinet of curiosities a parete riempito di diversi manufatti: documenti, sculture, oggetti sorprendenti e curiosi, e memorabilia, insieme a una selezione di particolari utensili da cucina.
La camera da letto è caratterizzata da un'installazione, un soffitto a specchio, dotato di leggeri pannelli riflettenti; mentre il bagno è il palcoscenico di "una fontana di lavandini", dove i rubinetti dei lavabi e della vasca da bagno animeranno lo spazio e occasionalmente si scontreranno. Infine, i visitatori si troveranno di fronte a una porta chiusa che verrà aperta a discrezione del performer: una stanza vuota con nuvole di polvere e lanugine soffiate da quattro aspirapolvere.

Home StageHome Stage. Model, Photo by Arvi Anderson

La Biennale Architettura 2023 è curata dall'architetto e scrittrice Lesley Lokko con il tema "The Laboratory of the Future" e immagina la mostra come una sorta di officina, un laboratorio dove architetti e professionisti di discipline creative portano esempi dalle loro pratiche contemporanee tracciando un percorso che il pubblico può intraprendere, immaginando ciò che può riservare loro il futuro.
La mostra estone così risponde all'appello di Lokko: "Il contrasto tra casa e immobili incarna una varietà di relazioni umane e di situazioni contraddittorie: a seconda del nostro ruolo, cambia anche l'atteggiamento verso gli spazi e le persone che ci circondano. Per questo motivo, invece di creare nuovi spazi e oggetti per il padiglione, ci stiamo confrontando con dinamiche socio-spaziali, coinvolgendo nel progetto diversi artisti e scrittori che non provengono dal mondo dell'architettura. Nell'appartamento veneziano, il disordine creativo che ne deriva, non dà risposte definitive, ma invita all'immaginazione e suscita un pensiero critico", spiegano i curatori.

Home StageHome Stage, Estonian Pavilion, Depression. Growth, ©Kertin Vasser, Arvi Anderson

Con Home Stage, la vita quotidiana dialogherà con l'appartamento. I visitatori della Biennale Architettura 2023 prenderanno parte alla performance attraverso un ciclo di azioni programmate e non. Il Padiglione dell’Estonia incoraggia il pubblico a essere un vicino curioso, un esploratore dell'architettura, un ospite alla festa privata di inaugurazione della casa; ma soprattutto afferma: chiunque è il benvenuto.

 

Home Stage
Curatori: Aet Ader, Arvi Anderson, Mari Möldre
Estonian Pavilion, Biennale Architettura 2023 Venezia
@ 2023 Artext

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