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In Vivo
Belgian Pavilion

 
Composite PresenceIn Vivo, Belgian Pavilion, Biennale Architettura 2023 Venezia. Ph. Ugo Carmeni

In Vivo
Curatori: Bento Architecture, Vinciane Despret

Per questa edizione, la rappresentanza belga si concentra sull'esplorazione dei nuovi rapporti tra gli architetti e le risorse.

Nel progetto "In Vivo", Bento e Vinciane Despret mettono in discussione il nostro sistema di produzione estrattivista, individuando e sviluppando alternative costruttive che utilizzano materiali provenienti da organismi viventi e dall'immaginario che li circonda. La loro installazione sperimenta su larga scala materiali naturali e di origine organica, tra cui terra cruda e micelio (la parte vegetativa dei funghi), mentre il catalogo del Padiglione esplora la nostra condizione futura alla luce di questo universo poco conosciuto.

Il Padiglione sarà anche la sede di uno o più eventi organizzati per l'occasione che permetteranno ai commissari di ampliare il loro approccio attraverso esperimenti pratici (workshop) e/o momenti di confronto (dibattiti).

Composite PresenceIn Vivo, Belgian Pavilion, Biennale Architettura 2023 Venezia. Ph. Ugo Carmeni

Un progetto sperimentale ed esplorativo per il Padiglione del Belgio

I commissari fanno del Padiglione del Belgio un luogo in cui sperimentare a livello percettivo l'uso di risorse alternative nel mondo dell'edilizia e comprendere il processo di sviluppo di alcune di queste.

Nella sala centrale, i commissari utilizzano materiali di origine naturale e organica, disponendo pannelli di micelio (la parte vegetativa dei funghi) in una spettacolare struttura in legno (12 m di lunghezza x 6 m di larghezza x 6 m di altezza) che poggia su un pavimento in terra cruda ricavato da terreno di scavo. Si tratta di un'esperienza in cui i visitatori possono percepire le caratteristiche sensoriali, in particolare tattili, acustiche e poetiche, di questi materiali. Micelio, legno e terra provengono tutti dall'area urbana di Bruxelles, in un'ottica sostenibile di approvvigionamento ultra-locale. La struttura è stata progettata per essere appositamente smontata e dare ai suoi elementi una seconda vita a Venezia grazie al contributo della società locale Re-Biennale, incaricata di montare e smontare l'installazione.

Con le sale adiacenti dedicate al processo di sperimentazione e fabbricazione dell'installazione creata da Bento, l'allestimento assomiglia a uno dei "laboratori del futuro" che la curatrice Lesley Lokko ha auspicato per questa 18° edizione. Questa installazione ci offre una porta aperta su un altro modo di fare architettura, a partire dalle risorse locali, che favorisce la nascita e lo sviluppo di nuovi rami basati su materiali naturali e organici in Belgio e altrove.

Composite PresenceIn Vivo, Belgian Pavilion, Biennale Architettura 2023 Venezia. Ph. Ugo Carmeni

Il catalogo, o quando il futuro ci scrive

Il catalogo si presenta come un'anticipazione dell'avvento del "periodo micelico", una nuova era caratterizzata dalla rivalutazione dei funghi e del loro rapporto con l'uomo, e prende spunto dalla proposta fatta nel 2023 dagli architetti di Bento nel guardare alle possibilità che si aprono in quest'ottica.

A partire da indizi e frammenti raccolti da Christine Aventin e Vinciane Despret, questa indagine riunisce numerosi documenti di varia natura, tra cui scambi epistolari, estratti di testi di micologia e filosofia, taccuini da campo di un'antropologa e relazioni di psicologi, storiche ed esperte di terolinguistica (la disciplina che studia le lingue e le letterature non umane). Sotto forma di un insieme eterogeneo e non lineare, in cui si mescolano ricerche scientifiche attuali e proposte immaginarie, il testo evoca il groviglio di reti di miceli che sono al centro della ricerca sui materiali esposta al Padiglione del Belgio della Biennale di Architettura di Venezia.

Composite Presence In Vivo, Belgian Pavilion, Biennale Architettura 2023 Venezia Ph. Ugo Carmeni

Una squadra e una convinzione condivise

Il team di "In Vivo" è costituito da Bento, associazione fondata nel 2019 a Bruxelles da giovani laureati (2017 e 2019) della Facoltà di Architettura La Cambre-Horta dell'ULB (Université Libre de Bruxelles) (Florian Mahieu, nato nel 1993 a Saint-Ghislain, Corentin Dalon, nato nel 1993 a Lione, Charles Palliez, nato nel 1993 a Lille), e da Vinciane Despret (nata nel 1959 a Bruxelles), dottoressa in filosofia e laureata in psicologia, docente all'Università di Liegi, insegnante di etologia e psicologia all'ULB, curatrice di mostre in Belgio e all'estero ("Bêtes et hommes" a Parigi) e autrice di numerose opere, tra cui le più note sono Au bonheur des morts e Habiter en oiseau.

Il principio su cui si fonda l'installazione del Padiglione del Belgio è il seguente: "Come ripensare l'architettura in un mondo con risorse limitate? [...] La nostra proposta è sperimentare alternative auspicabili per i nostri territori, le nostre città, delle alternative forgiate con e a partire dagli organismi viventi che le abitano e ne costituiscono il tessuto. Questi esperimenti non farebbero altro che prolungare, estendere e persino onorare i molteplici (e spesso ignorati) legami tra esseri umani e non umani, organismi viventi e non viventi. [...] Il Padiglione "In Vivo" offrirà un tempo e un luogo per sviluppare un pensiero critico, in particolare perché i temi dell'abitare e dell'edilizia vengano affrontati in relazione alle questioni della responsabilità, della considerazione degli altri esseri viventi e della giustizia. La sua forza sarà tuttavia definita soprattutto da proposte concrete e innovative per un futuro auspicabile del concetto di abitare, per il quale il territorio della Fédération Wallonie-Bruxelles rappresenterà un punto di partenza per pensare, registrare, affermare, confermare, revocare, progettare, fantasticare e soprattutto sognare".

 

In Vivo
Curatori: Bento Architecture, Vinciane Despret
Belgian Pavilion, Biennale Architettura 2023 Venezia
@ 2023 Artext

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