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The Garden of Privatised Delights
English Pavilion

 
The Garden of Privatised DelightsThe Garden of Privatised Delights, English Pavilion, Biennale Architettura 2021 Venezia

The Garden of Privatised Delights
Unscene Architecture, The Decorators, Built Works, Studio Polpo, Public Works, vPPR

The Garden of Privatised Delights fa appello alla creazione di nuovi modelli di spazio pubblico privatizzato nelle città del Regno Unito. Affronta la polarizzazione tra pubblico e privato, che spesso porta a divisioni all’interno della società, e si interroga su come gli architetti possano ideare nuovi scenari rivolti a migliorare l’uso, l’accesso e la proprietà degli spazi pubblici britannici.

Nello spirito del trittico di Hieronymus Bosch, Il Giardino delle Delizie, il Padiglione Britannico esplora le diverse forme di spazio pubblico privatizzato. Al pari della Terra rappresentata da Bosch, zona intermedia tra Paradiso e Inferno, lo spazio pubblico privatizzato si colloca tra due estremi: l’utopia della proprietà collettiva prima dell’Enclosures Act, emanato nel Settecento, e la distopia della privatizzazione totale. Affrontando il tema Come Vivremo Assieme, il Padiglione discute il ruolo dell’architetto nel riunire i settori pubblico e privato con le altre parti interessate per ripensare lo spazio pubblico privatizzato.

Generalmente associato alle piazze cintate delle nuove aree residenziali, lo spazio pubblico privatizzato è una tipologia radicata nella cultura britannica, dagli ambienti interni come il pub ai sistemi formati da differenti luoghi pubblici e privati come la high street. La pandemia e le relative restrizioni hanno evidenziato l’importanza dello spazio pubblico accessibile, ma anche le disuguaglianze all’interno della società. Per esplorare possibili soluzioni a questi squilibri, il Padiglione Britannico è stato trasformato in una serie di spazi immersivi come il centro giovanile, ormai quasi scomparso, ed enclave inaccessibili come la piazza a giardino, ognuno accompagnato da proposte su come possano essere riutilizzati, rivitalizzati e resi disponibili. Il Padiglione Britannico genererà così nuovo materiale di ricerca per contribuire al dibattito internazionale sulle città inclusive e accessibili, immaginando un futuro in cui tutti gli spazi pubblici siano progettati come giardini delle delizie.
Manijeh Verghese e Madeleine Kessler

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Possiamo aprire le piazze a giardino privato e ridefinire l'utilizzo per aumentare lo spazio pubblico all'aperto?

La piazza a giardino, un elemento comune in molte città britanniche, è normalmente vigilata o cintata, spesso inutilizzata e inaccessibile ai passanti.

A prima vista, l’accesso a Garden of Delights sembra precluso. Vediamo il verde dietro i cancelli, ma non possiamo entrare e siamo costretti a passare alla sala successiva. In seguito, dopo aver visitato gli altri spazi del padiglione, ritorniamo nella piazza a giardino. Non più inaccessibile, essa si trasforma ora in un luogo inclusivo, un vero giardino di delizie con angoli in cui giocare, coltivare ortaggi, cucinare, lavorare, incontrarsi e meditare.

L’anno appena trascorso ha evidenziato l’importanza degli spazi esterni per il nostro benessere fisico e mentale. Rimuovendo le recinzioni e inserendo le strutture necessarie a estenderne l’uso, la piazza a giardino potrebbe essere aperta per accogliere il pubblico e le attività più diverse.

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Il Pub può essere più che un semplice esercizio pubblico e diventare un versatile centro di attività civiche?

La public house, o pub, è un pilastro della cultura britannica. Fin dal Seicento, i pub hanno fornito al pubblico spazi interni per incontri informali e riunioni organizzate. Ma nonostante occupi un posto privilegiato nella cultura britannica, il pub è sempre stato oggetto di critiche e strettamente regolamentato, e ora sta affrontando un rapido declino: dall’inizio del millennio, oltre un quarto dei pub britannici ha chiuso i battenti, e nell’ultimo anno molti altri sono stati costretti a cessare l’attività a causa della pandemia globale e dei conseguenti lockdown a livello nazionale.

All’interno di Publicani, i consueti elementi di un pub – il bancone, la moquette, l’arredamento e persino il karaoke – raccontano un’invisibile storia di riutilizzo e reinvenzione. Se le comunità riescono a immaginare nuovi modelli d’uso e proprietà, il pub potrebbe ritornare al suo ruolo di luogo di accoglienza e resistenza. E, a sua volta, allargare il bacino di utenza di questa istituzione britannica.

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Come possiamo ripensare la tecnologia di riconoscimento facciale e rendere liberi i nostri dati a beneficio di tutti?

Gli strumenti di controllo più potenti nelle nostre città sono gli algoritmi. La tecnologia di riconoscimento facciale è ovunque, e sorveglia sempre più il nostro accesso allo spazio pubblico.

Ministry of Collective Data impiega questa tecnologia per determinare l’umore e il comportamento dei visitatori, ma solo con il loro esplicito consenso. Bisogna scegliere: cedere i propri dati e diventare cittadini della città digitale, o nascondersi a difesa dell’anonimato. Camminando sulla sinistra proteggerete la vostra identità e i vostri dati, avanzando come un’ombra non documentata. Camminando sulla destra, la vostra immagine sarà registrata, permettendo che un avatar interattivo unico, generato dai vostri dati biometrici e caratteristiche comportamentali, sia immesso nello spazio dei dati disponibili al pubblico. Oggi, mentre siamo costretti a dipendere dalle attività in digitale, Ministry of Collective Data propone un nuovo tipo di spazio digitale pubblico con un sistema equo e trasparente, basato sul consenso, offrendo a tutti i cittadini l’accesso ai dati collettivi e il potere di decidere riguardo al loro utilizzo.

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Possiamo usare le assemblee di cittadini per sviluppare nuove strategie riguardo al possesso e all'utilizzo dei terreni?

Il controllo del capitale sui terreni è sempre più saldo, tanto che la proprietà collettiva è ormai minacciata. Ministry of Common Landlancia un appello affinché gli architetti rimettano in discussione l’uso della terra per il profitto di pochi e pensino a nuove forme di pratica rivolte a questo obiettivo.

Mentre storicamente i dicasteri sono istituiti dal Primo ministro e dal suo gabinetto, il Ministry of Common Land assume la forma di un’assemblea di cittadini, i quali definiscono e decidono le politiche con l’aiuto di politici e amministratori. All’interno scoprirete i risultati della prima assemblea popolare. Le proposte attuali e future riguardo alla proprietà dei terreni sono riportate su striscioni lungo le pareti, accanto a elementi architettonici simbolici progettati per sostenere il ministero e la sua posizione nella società. Se la terra smette di essere un bene di mercato, è possibile reinventarla come risorsa per la protezione a lungo termine del pianeta e dei suoi abitanti.

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Sappiamo progettare nuovi spazi urbani che gli adolescenti possano usare a modo loro?

Troppo grandi per il parco giochi, troppo squattrinati per il caffè, troppo giovani per il pub: nella progettazione di spazi pubblici gli adolescenti finiscono per essere ignorati. La crescente emarginazione degli adolescenti è stata acuita dalla pandemia e i ragazzi hanno ancora meno posti dove andare: scuole e centri giovanili sono chiusi o fortemente limitati e il problema di uno spazio domestico ridotto si è intensificato.

Possiamo cambiare il modo in cui gli adolescenti vivono lo spazio pubblico? Possiamo progettare nuovi spazi che includano i ragazzi? Play with(out) Grounds richiama sia un parco giochi per bambini sia il mondo degli adulti rappresentato nel Giardino delle Delizie di Bosch. Allude alle contraddizioni della vita pubblica affrontate da questa fascia d’età “intermedia,” e si apre all’interpretazione e all’appropriazione. La struttura diventa anche la cornice per un panorama sonoro di interviste con giovani di diversa estrazione sociale, per far sentire le voci ignorate degli adolescenti.

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Siamo in grado di riempire il vuoto lasciato dalla scomparsa dei bagni pubblici in modo originale e sorprendente?

I bagni pubblici stanno rapidamente scomparendo in tutto il Regno Unito. Chiusi per timore di comportamenti antisociali, o semplicemente svenduti dalle amministrazioni locali, la loro scomparsa provoca una carenza di accesso a servizi igienici puliti e sicuri in luoghi convenienti, accrescendo disuguaglianze ed esclusione. La scarsità di bagni pubblici nega un servizio essenziale, oppure ci costringe a rimanere vicino a casa, a trovare una toilette a pagamento o a usare la strada come gabinetto. Nell’ultimo anno, l’improvvisa chiusura dei bagni nei pub, nei parchi e nei caffè è diventata un guinzaglio per molti di noi.

To-i-let svela la presenza di un gabinetto nel seminterrato del Padiglione Britannico. Normalmente privato e inaccessibile, è stato aperto e reso visibile, ma non può essere utilizzato in quanto non a norma. Tuttavia, la sua presenza solleva domande riguardo a come migliorare l’accesso ai servizi igienici sottoutilizzati, al fine di creare una rete di bagni che diano a tutti la libertà di esplorare lo spazio pubblico.

 

The Garden of Privatised Delights
Curatori: Manijeh Verghese, Madeleine Kessler, Unscene Architecture
English Pavilion, Biennale Architettura 2021 Venezia
@ 2021 Artext

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