Sergio Breviaorio    
 Come quando fuori piove 2011, drawing on transparencies 32x23 cm Drawing by two, Galleria MLF, Roma  
Sergio Breviario  
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Intendo dire che il sasso ha in sé una bellezza naturale, legata al divenire della natura e alle sue leggi. Alcuni sassi sono classificabili come normali, altri sono belli, altri ancora bellissimi ed alcuni posso essere eletti ad esempi di bellezza della natura.
E noi cosa facciamo?
L’uomo fa come la natura insegna: crea manufatti realizzati ad arte. L’uomo fa la cosa migliore non per sé ma per il manufatto stesso. Questo vuol dire che molte delle cose realizzate dall’uomo si rifanno alla bellezza della natura. Nei casi migliori, ovviamente.
Possiamo dire che in arte vale lo stesso principio?
Sì, ma bisogna riflettere su un distinguo fondamentale: che differenza c’è fra un manufatto artigianale o industriale realizzato al meglio delle possibilità e un’opera d’arte?  Credo di poter dire che il manufatto e l’opera si distinguano solo per una cosa: l’opera nasce da un pensiero.
Per pensiero non intendo un concetto o una bella idea, queste cose fanno parte del processo creativo, il pensiero è quella tal cosa che consente all'uomo e solo all'uomo di produrre arte.
Il pensiero è l'inquietudine umana. Il pensiero crea bellezza opponendosi alla bellezza della natura.
Difatti il manufatto mira ad essere bello come il sasso, ma non è necessario che l'opera sia bella come il sasso.
Il pensiero non imita la natura, non si rifà al suo modello di bellezza, ne crea uno alternativo in opposizione alla natura stessa.
Questo è il compito dell’arte.

 

Sergio Breviario

Come quando fuori piove
2011, wall paint 230x513x253 cm
Drawing by two, Galleria MLF, Roma

 

 

Faccio alcuni esempi: il designer/inventore cerca di creare una seduta più comoda del mare, una lampada più utile del sole, continuando in un certo senso il lavoro della natura, cercando di adattare alle necessità dell’uomo ciò che la natura ci dà.
Il punto di riferimento per il designer/inventore è il sasso ovvero la bellezza della natura. Ancora, la scarpa permette al piede di camminare su terreni impervi donandogli una solidità non sua. Questo è un comportamento umano e naturale. I modi e i procedimenti ci vengono forniti dalla natura stessa: chi è più scaltro della volpe che fingendosi morta attrae a se la preda per poi aggredirla?
Questo è un comportamento animale/naturale e permettetemi di dire di grande valore ed insegnamento per tutti noi.
Per assurdo, se la volpe fosse un artista si lascerebbe mangiare fingendosi morta, perché è il gesto illogico che spezza l’insegnamento della natura, creandone uno nuovo.
L’opera non può essere una nuova poltrona bella e comoda, l’opera rifà il mare, l’opera si sostituisce all’idea di luce espressa dal sole, l’opera è la scarpa che non può essere calzata da nessun piede. L’opera è la volpe che si fa mangiare dalla preda.
Concludo dicendo che il manufatto ci rassicura proponendo una bellezza condivisibile e riconosciuta, e il suo compito è di circondarci di bellezza. L’opera è per natura rivoluzionaria, non ama la condivisione e mette in evidenza le diversità.
Non è rassicurante. A volte l’opera e il manufatto si somigliano, come si somigliano la mela e il suo calco in gesso, ma hanno una materia diversa, una ragione diversa, una natura diversa.
Ma forse questa è un’altra storia...

 

 
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