Dispensar pensieri in tempo, 2011, materiali mistici, dimensioni variabili, particolare.
ELENA EL ASMAR
Vespertine
 
 

Vespertine

Vespertine
Vento a volte soffice
quello che accompagna
le onde che
riportano a riva i temi - della vita
e la realtà vive,
distesa a me, di fronte dove
il mio sguardo è una proiezione
su un velo che separa
le proliferazioni del tempo
dalle sue dimenticanze.
Da una carta che riassume in sé
una traccia che genera l'infinito, invoco
una forma vicina alla mutevolezza
del fare,
si annulla ogni distanza tra i piani
e la prospettiva è cancellata dalla corrosione che
divora, dilata e diffonde la forma
con lo spazio che non più contiene ma determina
ed è determinato a sua volta.
Si sceglie un'ora prediletta,
nel giorno, che sia
la somma di tutte le ore,
un'ora che affini
e radicalizzi il nostro
essere umani,
sono inafferrabili momenti di lucidità,
rapidi a volare via lontani,
lontano,
il tempo appare e pare divorare i pensieri,
ne diluisce la descrizione.
Questa corsa scoscesa del tempo si impossessa
degli oggetti e delle cose d'intorno che
tornano a darsi, a noi, tradotti
in soggetti,
io li immagino tutti come
indizi di una mappa,
seguo il percorso,
si apre un racconto ma
le parole si perdono nel momento in cui
vengono pronunciate ad alta voce,
ricomincio da capo,
sussurra la voce ed io
vorrei solo essere un silenzio, pausa, un'attesa, l'arresa. 

 

Arioso Operoso
Gli uccelli e la neve del primo mattino.

Dispensar pensieri in tempo
C'è distanza tra due sguardi che si cercano?

Variabile di sentimento e di tempo
Guarda c'è un asino che vola! Ancora ci guardo.

L'esercizio del lontano
Ho spento tutte le candele, è forse buio questo?



Elena El Asmar, Milano 2015



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