Bill Viola  
  Bill Viola Emergence 2002 Galleria Accademia Firenze
BILL VIOLA
Emergence
 
   

 

Messaggio

La natura si è intromessa e nonostante tutti i nostri sforzi per venire a Firenze, la nuvola di ceneri vulcaniche ci ha impedito di condividere questo bellissimo momento. Mia moglie Kira ed io siamo estremamente dispiaciuti di non poter essere alla Galleria dell'Accademia con tutti voi in questa occasione speciale - la presentazione della Pietà da Palestrina appena restaurata e l'esposizione della mia installazione "Emergence" proiettato accanto al David di Michelangelo nella Tribuna. Il più grande onore che io abbia mai ricevuto è avere il mio lavoro esposto nella stessa stanza di quello di uno dei più grandi maestri della storia dell'arte.

Questa mostra ha per me un profondo significato dato che per due anni, dal 1974 al 1976 ho vissuto a Firenze a pochi passi dell'Accademia in via Ricasoli. Ho lavorato come supervisore tecnico presso uno dei più importanti studi di video art in Europa, art/tapes/22, nato come ispirazione della gallerista Maria Gloria Bicocchi.

Se qualcuno mi avesse detto 35 anni fa che un giorno il mio lavoro sarebbe stato esposto in un sito di tale importanza non ci avrei mai creduto.
Sono arrivato ad amare Firenze come una seconda casa, grazie al calore e alla vitalità delle persone, e alla straordinaria bellezza del centro storico pieno di tesori frutto della genialità di artisti ispirati. Vedere tali tesori con i miei occhi piuttosto che sui libri, mi ha fatto capire che l'arte è senza tempo, vive nel momento, e quindi è sempre contemporanea.

Kira ed io siamo molto grati alla direttrice Franca Falletti per aver scelto di esporre nella mostra l'installazione "Emergence". E' un opera ispirata alla Pietà dell'Empoli del 1424, a Masolino e rimanda al ciclo della vita, della morte, della resurrezione e della rinascita. Nella mia arte utilizzo immagini in movimento per esprimere questi concetti, cosa che nel 1504 Michelangelo è stato miracolosamente in grado di raggiungere attraverso l'uso di uno dei materiali più duri, il marmo, scolpendo il David che pare viva e respiri. C'è una forza viva che esiste in ogni opera d'arte, sia essa del 1504 o del 2010, ed è chiaro come il filo dell'ispirazione si perpetuo nei secoli.

L'essenza del Rinascimento si trova nella fusione tra arte e scienza, precursore diretto della rivoluzione digitale che stiamo vivendo oggi.
Entrambe le epoche hanno sviluppato un nuovo modo di vedere e vivere il mondo, e in ognuna di queste la visione degli artisti ha giocato e continua a giocare un ruolo vitale. Mi auguro che possiamo continuare ad ispirarci l'un l'altro attraverso i secoli.

Bill Viola e Kira Perov, Long Beach, California.

 

Proiezione video

 

Bill Viola Emergence (2002)

Video installation

Rear projection, image size 200x200
Lent by Bill Viola
This work was commissioned by J.Paul Getty Museum

Due donne sono sedute su un lato della cisterna di marmo in un piccolo cortile. Aspettano pazientemente in silenzio, accorgendosi soltanto occasionalmente della presenza dell'altra. L'atmosfera si fa evanescente, l'intento delle loro azioni rimane sconosciuto. La loro veglia è improvvisamente interrotta da una premonizione. La donna più giovane si gira bruscamente e fissa la cisterna. Guarda incredula verso la cisterna dalla quale compare la testa di un giovane uomo che si erge con il corpo facendo traboccare l'acqua dai lati fino alla base e poi sul pavimento del cortile. La cascata di acqua che si riversa mentre l'uomo emerge, cattura l'attenzione della donna più anziana che si gira per assistere al prodigioso evento. Si alza, attirata dalla presenza del giovane uomo che sta comparendo. La giovane afferra il braccio dell'uomo e lo accarezza come se salutasse un amante perduto. Quando il pallido corpo del giovane uomo è completamente fuori, barcolla e cade. L'anziana donna lo afferra prima che cada e con l'aiuto della più giovane s'impegnano per adagiarlo gentilmente a terra. Prono e senza vita, viene coperto con un telo. Cullando la propria testa sulle ginocchia, la donna più anziana alla fine scoppia in lacrime mentre la donna più giovane, sopraffatta dall'emozione teneramente abbraccia il corpo dell'uomo.

 

Conversazione
In collegamento video Skype

 

D. - Innanzitutto è un piacere parlare con lei. Vorrei chiederle, dopo i lavori dedicati a Pontormo e Masolino
a che cosa sta lavorando di nuovo e, che direzione hanno preso le sue ricerche?

Bill Viola - Lo scopo dell'arte è pensare costantemente dal futuro. Questo procedimento che applica l'artista è una tensione che lo tiene legato al presente, al vivere.
E poiché il lavoro nell'arte non può essere considerato "normale", non credo di potermi ritirare a vita privata,
almeno fino alla mia morte.
Se mi viene chiesto dei miei progetti per il futuro rispondo che continuerò con i miei lavori che prendono vita dalla storia dell'arte e ispirazione da tutto ciò che noi viviamo nel momento presente.
Vivo degli artisti dell'antico e del passato, vivo per gli artisti del passato, e trovo ispirazione
esattamente da questo. Sono sempre con me e saranno sempre dentro di me.

Grazie per la risposta.


D. - Vorrei chiederle del valore emotivo, una costante del suo lavoro e della lentezza, infine del silenzio.

B.V. - Queste che mi pone sono questioni molto importanti.
Allora (in italiano) La lentezza viene dal respiro.
Ogni meditazione insegna a rallentare il respiro.
L' ironia che io pratico realizzando arte in un contesto in cui per l'arte è d'obbligo prendere velocità,
è l'attenzione che dedico al tempo, nei video, piuttosto che all'immagine.
Coloro che praticano la meditazione sanno di tutto questo - ascoltare ciò che proviamo quando esistiamo dentro una mente rilassata.
Esattamente come per gli amanti che guardandosi negli occhi non vorrebbero che quel momento avesse fine.
Ed è cosi per tutte le persone quando entrano perfettamente in relazione.
Apertura !
Ecco, il silenzio è un dono che possediamo ma che viene usato raramente.
Il silenzio non è soltanto mancanza di suono (rumore) - è piuttosto immobilità, vuoto.
Per ogni maestro zen l'insegnamento più importante che può offrire è far arrivare a risiedere in questo spazio, (empness).
Il vuoto ci dà la possibilità di toccare e creare nuove cose, il rumore distrae il pensiero.
Il vuoto crea un legame molto forte con voi stessi.
E l'ostacolo più grande dei giorni nostri a questo sentire originario, è la televisione, per i modi perversi di trasmettere immagini in continuazione - Io credo che la televisione sia la fonte prima di inquinamento.


D. - Vorrei chiederle quanto hanno influito le sue origini italiane nel lavoro.
E della sua opera, intrisa di spiritualità in un epoca, la nostra, così priva di questo sentimento.

B.V. - Bene. Mio nonno, che non ho mai conosciuto era nato a Pavia. Le nostre origini sono la nostra identità anche quando non ci pensiamo.
Fin da ragazzo ho sempre pensato che c'era qualcosa di più di quanto si presentava davanti a me.
E pensavo che questo luogo che sentivo dentro di me era un luogo infinito, dove potevo liberamente stare.
Non credo che la spiritualità sia necessariamente legata a credenze religiose.
Quando ho comunicato che andavamo in Giappone a visitare il tempio zen, il più importante del paese, il nostro maestro ci ha detto "Oh! ma quello è il tempio Mitsubishi".
Tutti sanno dei grandi problemi delle nostre società, della ricerca delle soluzioni dei nostri governi - ma tutti comprendono che nel fondo di noi stessi c'è qualcosa di spirituale, giù, nelle profondità dei codici di replicazione e nel computer.
La ritualità al contrario sta lentamente scomparendo, ma questo sentire spirituale anche nelle nuove generazioni è perfettamente vivo - e non richiede un particolare luogo di culto.
C'è una radice comune in noi tutti ed è questo che comunico con il pubblico.

Grazie|

Dopo i saluti la connessione viene interrotta.


 

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