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Federico-Diaz

 
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ARTEXT : La Biennale di Venezia
54 Esposizione Internazionale d'Art
e

Arsenale Novissimo - Nappa 90

 

OUTSIDE ITSELF
Federico Diaz

 

Federico Diaz, espone, alla Biennale di Venezia 2011, una scultura di tipo auto-replicante e "site specific", la cui forma nascerà direttamente dai dati inspirati dai visitatori, dando un nuovo significato alla parola „virale“. L’installazione, curata dalla fondatrice del Contemporary Art Center P.S. 1 (Centro per l’Arte Contemporanea), Alanna Heiss, e scelta dal Consiglio di amministrazione della Biennale e dal direttore di ILLUMInations Bice Curiger, sara presentata per il suo carattere
innovativo e sara uno degli Eventi collaterali della 54a Esposizione internazionale di arte la Biennale di Venezia.

Il progetto di Diaz Outside Itself è un’installazione interattiva, programmata matematicamente, prodotta da robot, rispondente alla luce, che cresce e si trasforma come una vera e propria forza vitale.

Immaginate migliaia di sfere nere che vengono create e che mutano secondo cambiamenti dell’ambiente generati dalla continua interattività dai visitatori provenienti da tutto il mondo. Le sfere saranno fabbricate e assemblate da due robot, calibrate precisamente per dare vita ad una esposizione che continuerà a trasformarsi in maniera esponenziale.
Ogni sfera rappresenterà un singolo “fotone”. Sensori ottici monitoreranno la luce presente nel luogo, creando il flusso di dati per i robot. La luce non sarà influenzata solo dal passaggio del tempo dal giorno alla notte, ma anche dal numero di visitatori dell’installazione, dai loro movimenti e perfino dal colore del loro abbigliamento.

Anche se l’installazione di Federico Diaz e prodotta senza il tocco di mani umane, sarà completamente interattiva. Il programma matematico permette ai due robot di costruire e formare insieme circa 2,000 sfere del diametro di 5 centimetri ogni 12 ore, completando una struttura che si trasformerà costantemente durante un periodo di diversi mesi. Insieme, visitatori di tutte le età e nazionalità influenzeranno la forma finale della struttura in questo lavoro di “Luce” e “Nazioni” in occasione della 54a Biennale intitolata ILLUMInations.

La curatrice Alanna Heiss commenta: “Il lavoro di Federico si concentra su metodi nuovi e alternativi per creare e per comunicare, credo che tra cinque anni sarà considerato un visionario nell’ambito del mondo artistico.” L’installazione Outside Itself è un’evoluzione del lavoro che Diaz ha creato per MASS MoCA (Massachusetts Museum of Contemporary Art, Museo di Arte Contemporanea del Massachusetts) in North Adams, Massachusetts, Stati Uniti, alla fine del 2010. Anche la sua installazione Geometric Death Frequency-141 situata nel cortile del museo è composta da sfere nere che vengono lavorate con la fresa e assemblate da robot nella forma di un’onda rotante confinata dai bordi di una vasca immaginaria lunga 50 piedi e alta 20 piedi.
I dati usati per creare e posizionare le sfere vengono generati da una fotografia digitale dell´entrata del museo - la Torre dell’Orologio. Attraverso un rendering tridimensionale dei dati digitali, la scultura ondeggiante “schizza” le sfere fino all’altezza del secondo piano del museo. Joseph C. Thompson, direttore del MASS MoCA, definisce Diaz “l’estremo creatore di forme.” Il progetto di Diaz per l’ ILLUMInations della Biennale di Venezia prende questo magnifico concetto e lo porta avanti di un altro passo aggiungendo interattività.

La forma e la composizione dell’installazione Outside Itself sarà una diretta risposta all’ambiente che la circonderà. Come un organismo con infinita adattabilità, o come la società stessa, rifletterà costantemente il proprio habitat. Per Diaz, il robot e come una “mano prolungata dei nostri sensi,” che estende le abilita degli umani oltre le limitazioni del corpo, nella stessa maniera in cui la società oggi usa la tecnologia per simulare o stimolare esperienze, o per creare “social networks.” Ci si affida alla tecnologia per comunicare e ottenere quello che con il corpo non può – andare oltre, o andare fuori dal proprio corpo, “outside”.

Diaz e unico nella sua manipolazione di composizioni tridimensionali generate da software che sono direttamente correlate con lo spazio attorno a loro. Queste sculture viventi, create digitalmente, sono sia futuristiche ma anche stranamente organiche, combinando tecnologia avanzatissima e forme biomorfiche per dare vita a organismi artificiali “intelligenti”.

 

Curatori :Alanna Heiss

Artisti : Federico Diaz

 

Web site: http://www.e-area.cz/resonance/en-instalations.html

 

 

Artext © 2011